martedì 29 aprile 2014

“Disastro Marino”. Presidio di Fratelli d’Italia contro il taglio degli stipendi e gli inciuci con gli okkupanti



da secoloditalia.it

Disastro Marino. Contro il racket delle occupazioni abusive, il degrado della capitale e l’umiliazione dei dipendenti comunali Fratelli d’Italia alza la voce e si fa interprete della rabbia dei romani nei confronti del sindaco “straniero” che giorno dopo giorno conferma la sua vocazione al dilettantismo. Sotto la Lupa, davanti alle scale di Palazzo Senatorio, un centinaio di militanti sono scesi in piazza al grido di “Giù le mani dal salario accessorio” dietro lo striscione “Marino mani di forbice. Taglia gli stipendi invece degli sprechi”. Nel mirino la decisione del primo cittadino di eliminare dalla busta paga dei dipendenti il salario accessorio, una sorta di indennità di poche decine di euro prevista in base alla categoria: una mannaia per chi arriva a stento a 1300 euro al mese. L’ultima boutade di un sindaco che non sa più cosa inventarsi per alzare la testa schiacciato ormai dal Pd romano e commissariato da Renzi. «È un’altra situazione gestita in modo dilettantesco – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio Fabrizio Ghera, tra i promotori della manifestazione – Marino e Nieri prima chiedono al ministero dell’Economia un parere sul bilancio e poi senza nemmeno stendere un rigo di controdeduzione ne accettano supinamente i diktat, accanendosi pure contro i dipendenti capitolini». La relazione del Mef affronta tanti tempi come quello dei dirigenti, ma guarda caso si è andato a “picchiare” solo sul salario dei dipendenti. Perché? «Ed è strano – aggiunge Ghera – che proprio il settore di cui parla il Mef è retto da un dirigente esterno il cui contratto è stato prorogato di altri sei mesi poco tempo fa». Qui assistiamo a una sorta di Robin Hood al contrario – spiegano i manifestanti armati di cartelli e megafono – si toglie ai poveri per dare ai ricchi. Chiediamo che il salario accessorio sia garantito perché è a rischio la vita di 25mila dipendenti. Ghera è poi salito in Campidoglio per consegnare al sindaco una lettera in cui Fratelli d’Italia sottolinea che «una decurtazione di alcune centinaia di euro significa per i capitolini non riuscire a mantenere un dignitoso livello di vita quotidiana». In piazza anche l’eurodeputato Marco Scurria, Andrea De Priamo, Federico Rocca e Fabio Rampelli che ha puntato l’indice contro l’ultima operazione di Marino: «Quello che va colpito sono gli sprechi veri. Non si capisce perché si discute prima di tagli ai dipendenti, che non sono colpevoli di questi sprechi. Bisogna essere seri e andare ad intaccare i privilegi, le consulenze d’oro e gli stipendi incompatibili con la crisi economica». Nel mirino della protesta anche contro la vergognosa vicenda degli inciuci con gli okkupanti che è solo «l’ultima tappa, in ordine di tempo, di un percorso segnato da gaffes e figuracce che il sindaco di Roma ha inanellato in questi 11 mesi, dalla finta pedonalizzazione dei Fori, alla buffonata del concorsone, dai maxi compensi agli staff di segreteria alle spese folli per le consulenze esterne».

martedì 22 aprile 2014

Roma Orma Amor


da azionetradizionale.com

Il mito del Natale di Roma con le sue particolari vicende offre alcuni spunti di riflessione.
La Tradizione Romana è innanzitutto la manifestazione particolare della Tradizione Primordiale, non è archeologia o letteratura, non è l’oggetto di studi accademici da parte di storici delle religioni, ma è una realtà Eterna e Universale.
Attraverso Roma ci si può collegare alla Tradizione, si può farla vivere e renderla attuale in ogni luogo e in ogni tempo. Perché oltre ad una Roma che è “morta”, fatta di rovine e di arte nei musei, esiste una Roma che è vita, esempio e insegnamento perenne. Questa Roma mantiene intatta tutta la sua forza rivoluzionaria, ovvero la possibilità per l’uomo di ritornare alle origini e di rifondare il collegamento con la realtà sacra.
Romolo e Remo, al pari delle coppie di gemelli divini presenti in tutta la mitologia delle civiltà indoeuropee, sono nati dall’unione del dio Marte con la vestale Rea Silvia, per significare che nella persona è presente una natura divina e immortale  e una natura umana e mortale. Entrambi sono i due volti di una stessa realtà: da una parte, Romolo, l’eroe che supera la prova e che restaura l’Ordine sacro, dall’altra, Remo, il titano che la stessa prova fallisce per mancanza di qualificazione.
I due gemelli rappresentano la lotta tra Spirito e materia, tra Universale e individuale, tra Ordine e disordine, tra luce e tenebra, tra legge e trasgressione, tra disciplina e devianza. È il confronto tra la Tradizione, espressione della Verità e della Giustizia, di contro alla Sovversione, espressione della menzogna e della sopraffazione.
La vicenda di Romolo e Remo è la vicenda dell’uomo stesso. Romolo è l’elemento spirituale che ha fondato dentro di sé l’Ordine divino, colui che ha dato una regola e segnato un limite. Remo, al contrario, rappresenta la parte umana, o se si vuole anima-le dell’uomo, la sua sostanza vitale fatta di passioni, istinti,  paure, desideri, sentimenti, incapace a darsi una disciplina.
La sua ribellione è lo slancio vitale proprio dell’elemento umano, l’atto sacrilego che non conosce regola; per questo, una volta oltrepassato il limite, Romolo inflessibile lo punisce con la morte. Romolo – il Sé – elemento spirituale, è gerarchicamente superiore a Remo – l’io – l’elemento umano, quindi è legittimato ad agire – fondare Roma – e a punire i colpevoli, per ristabilire l’Ordine – l’Imperium.
Nella lotta quotidiana del Sé e dell’io, con l’uccisione della parte egocentrica, arbitraria e soggettiva, al di là di tempo e di spazio, noi fondiamo Roma nella nostra esistenza.
Roma Orma Amor, Roma impronta di Amore: seguendo l’esempio di Roma si realizza l’Amore, il Sacro. Questa è la missione di Roma, mettere ordine dove regna il caos. Questa è la nostra sfida e la nostra scelta: rettificarci, fare della nostra vita una’azione sacra – un sacrum facere – fondare in noi l’Universalità di Roma, mettendo a  tacere la parte ribelle, caotica e bestiale. Solo sconfiggendo il nostro “ego” saremo in grado di attualizzare nel momento presente la forza rivoluzionaria di Roma, solo elevandoci ad una visione spirituale e sacra sapremo far rivivere nel tempo presente Roma, solo incanalando la tensione nell’azione sacra saremo in grado di porre a fondamento il mistero sacro dell’universalità di Roma.

mercoledì 16 aprile 2014

“Roma in scena”, manifesto e cuore di un rinascimento che ha rivoluzionato la cultura


da secoloditalia.it

Roma in scena, una visione comunitaria per la cultura italiana. Il titolo del libro di Federico Mollicone è già un manifesto programmatico: il saggio dell’ex presidente della Commissione Cultura di Roma capitale (con un’introduzione di Michele Rak, uno dei massimi esperti europei di barocco, pubblicato da Palombi Editori), presentato al salone d’Onore del Museo di Roma a Palazzo Braschi, è una raccolta preziosa delle testimonianze dei protagonisti che in questi anni hanno contribuito alla valorizzazione del patrimonio artistico della Città eterna. L’elegante volume, con 115 testimonianze e 170 magnifici scatti fotografici, offre uno spaccato emozionante della scena culturale romana e italiana raccontando un nuovo rinascimento. Il saggio rimette la cultura al centro della visione della nazione attraverso una progettualità che ha rivoluzionato il palinsesto di Roma definendo i principi di mecenatismo e sussidiarietà tra pubblico-privato nelle attività di tutela e valorizzazione dei giacimenti culturali italiani. «Un atto d’amore verso Roma», l’ha definito l’autore, esperto di comunicazione integrata, che nel corso della straordinaria esperienza di governo della capitale, con un gioco di squadra, ha ridefinito l’agenda artistica della città. Nessun rimpianto. Nessuna autocelebrazione. Roma in scena è soprattutto una raccolta di «buone pratiche e proposte da declinare al futuro», la sintesi di una visione e il cuore di un manifesto della cultura in dieci punti. «Il libro – spiega Mollicone – non parla di passato e non celebra nessuna cronaca politica, è un percorso corale, dalla commedia dell’arte al carnevale romano, fatto di persone, un tentativo di riscostruire il mosaico della nostra storia e dell’identità italiana, è la vittoria di una  comunità nazionale». Stelle polari: l’educazione al rispetto della tradizione, al gusto del bello, l’investimento nei servizi culturali, la riscoperta e la promozione delle identità locali per trasformare Roma in un polo d’attrazione di respiro internazionale attraverso il coinvolgimento delle realtà culturali, delle associazioni e degli operatori (uno dei capitoli del volume è dedicato alla Casa della Romanità, sodalizio di 20 associazioni culturali creato su impulso di Mollicone). «Abbiamo impresso un cambiamento significativo rispetto al passato,  ricomponendo un tessuto culturale sfilacciato, dando prova di una gestione efficiente del patrimonio locale». Tra gli esempi più significativi la realizzazione di tre circuiti culturali (Roma in scena, Roma segreta, lo Sport nei Parchi) che hanno ampliato l’offerta culturale nella Capitale. La valorizzazione dell’arte equestre, la tradizione militare e quella buttera con la rinascita della commedia dell’arte e del Carnevale romano, dimenticato da più di 150 anni, che è diventato la più importante manifestazione internazionale di Roma Capitale. E ancora le grandi mostre di Leonardo, Michelangelo e Canova, importanti esposizioni di arte moderna e contemporanea, la lirica, il teatro, la danza. Alla presentazione del volume si sono alternati al microfono la curatrice Veronica D’Agostino e alcuni ospiti illustri di diverse provenienze e sensibilità per confrontarsi sui temi più caldi del dibattito culturale contemporaneo: da Giorgia Meloni a Pietro Folena, da Fabio Rampelli a Umberto Marroni, moderati dall’editorialista Giampaolo Rossi.

lunedì 14 aprile 2014

A Colle Oppio c'è già aria di Primavera





da romait.it

Si è svolta ieri, nella cornice del Parco di Colle Oppio, a due passi dal Colosseo, la Festa di Primavera , alla sua prima edizione, che ha visto la partecipazione di molte Associazioni culturali e di quartiere – come RomaAntica, Modavi Onlus, Gruppo Storico Romano, Laboratorio D'Azione - ma soprattutto di famiglie e bambini.

La giornata è iniziata alle 10, con incontri dedicati sia ai bambini, che ai più grandi. Da una parte, una lezione dimostrativa di prepugilistica, dall’altra la Protezione Civile con i bambini.
Verso le 12, si è svolto un dibattito, al quale hanno preso parte anche Andrea De Priamo, Federico Mollicone, Romolo Staccioli e Sandro Bari. Il fulcro del dibattito: la Domus Aurea (richiusa poco dopo la restaurazione e nuovamente da restaurare) e il Parco della Polveriera, nella parte di Colle Oppio c.d. ‘alta’.  
Le iniziative, soprattutto per i bambini, sono continuante anche nel pomeriggio. Alcuni ‘Gladiatori’ hanno anche portato nella ‘Roma Antica’ i bambini presenti.

Si è trattato di una bella ed importante iniziativa: un grande coinvolgimento per chiedere la riqualificazione del Parco, affinché questo torni nella piena disponibilità del territorio e dei cittadini.
Un sentiero, questo, del percorso insaugurato con la mozione a firma di FdI-An – approvata dall’Assemblea Capitolina con 23 voti favorevoli, 4 contrari e 0 astenuti – avente ad oggetto l’impegno, per il sindaco e la Giunta, di effettuare “i necessari e immediati interventi di sgombero e bonifica del parco di Colle Oppio, a predisporre un programma di controllo costante di tutta l'area da parte del corpo di polizia locale di Roma Capitale, in stretto coordinamento con la polizia di Stato, volto a prevenire ogni occupazione abusiva del parco e a impedire al suo interno il compimento di qualunque attività illegale”.

Gli organizzatori, tra cui Francesco Todde, si dicono soddisfatti della buona riuscita dell’iniziativa: “Finalmente abbiamo fatto rivivere il parco – ha dichiarato – che fino a un mese fa era in condizioni di degrado allucinanti”.

Stefano Tozzi, consigliere del I Municipio Roma Centro, e Andrea De Priamo, portavoce della Costituente Romana FdI-An, invitati alla Festa e al dibattito insieme ad altri esperti, hanno anche sottolineato l’importanza del coinvolgimento della Soprintendenza ai Beni Culturali nel progetto di riqualificazione di questo Parco, soprattutto per quanto riguarda gli interventi da portare a termine nella zona della Domus Aurea.

In occasione della 'Festa di Primavera', è partita anche una raccolta firme per chiedere la riqualificazione del Parco di Colle Oppio.

venerdì 4 aprile 2014

E' Viale Manzoni o Berlino Est???





da romait.it

“Abbattiamo il muro” è lo slogan di chiusura del volantino, a firma di Federico Mollicone e Stefano Tozzi, distribuito stamani dai militanti di Fratelli d’Italia a residenti e commercianti dell’Esquilino.

Un grido che fa eco alla Berlino est d’altri anni, diventato paradossalmente attuale per quellaporzione di cittadini ‘separata’ in seguito all’intervento di pedonalizzazione dei Fori Imperiali voluto da Marino. Residenti e commercianti, separati dalla lunga barriera di new jersey, si sono uniti a Fratelli d’Italia per chiedere all’Amministrazione di mantenere fede agli accordi presi.

“Siamo qui in viale Manzoni, angolo via Merulana, per denunciare l’ennesima presa in giro che la giunta Marino sta compiendo nei confronti dei cittadini del Rione Esquilino, ai quali, prima di Natale, era stata promessa la rimozione delle barriere di new jersey sia su via Labicana che su viale Manzoni” - racconta Stefano Tozzi, presente all’azione di stamani con i suoi ragazzi.
 “Quando siamo arrivati sotto le Feste i lavori sono stati sospesi e viale Manzoni è rimasta così com’era stata organizzata in seguito alla finta pedonalizzazione” - denuncia Tozzi, allarmato da questioni non meramente estetiche, ma anche legate alla non compatibilità delle barriere con i canoni della sicurezza stradale.

Stando a quanto apprendiamo sul posto, quella della rimozione del new jersey è solo una tra le tante promesse non mantenute dal Sindaco, infatti, “era anche stato promesso di ripristinare i parcheggi a spina, di utilizzare le vecchie caserme per i parcheggi e di mettere i cordoli in via Emanuele Filiberto per permettere al tram di farsi strada nel marasma di traffico che attanagli l’Esquilinio” - conclude Tozzi.

giovedì 3 aprile 2014

Meloni “Insieme a Le Pen per uscire dall'euro”



da affaritaliani.it

Giorgia Meloni è atterrata a Bruxelles per incontrare Marine Le Pen in vista delle prossime elezioni europee. In una intervista esclusiva adAffaritaliani.it il leader di FdI spiega: “Con Marine condividiamo molte battaglie, a partire dalla lotta contro questo euro, un marco tedesco travestito”. E aggiunge: “Renzi è andato dalla Merkel in cerca di approvazione. Una cosa mai vista”.
L'INTERVISTA
Onorevole Meloni, oggi ha avuto un lungo colloquio con il leader del Front National, che cosa vi siete detti?
"In vista delle prossime elezioni europee, abbiamo avviato un giro di consultazioni con quelle le forze che condividono con noi l'esigenza di modificare la struttura delle istituzioni europee, di restituire i diritti e la sovranità ai popoli e di dire basta alla gabbia dell'Euro.  Abbiamo incontrato forze che non si sono piegate ai ricatti dei grandi partiti e che condividono con noi la sfida di costruire un'Europa schierata con i popoli e non con le caste: i Conservatori e Riformisti e la Le Pen, con la quale ci siamo congratulati per eccezionale risultato delle amministrative".
Vi presenterete da alleati alle elezioni?
“No, Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale correrà da sola”.
Il Front National ha una storia di collaborazione con la Lega Nord che dura ormai da alcuni mesi. Eppure Fratelli d'Italia è un partito più affine a quello francese, penso ad esempio alla questione dell'unità nazionale, un valore fondante sia per voi che per la Le Pen, e che invece vede la Lega su posizioni opposte. Perché il Fn ha scelto Salvini come alleato e non voi?
“Qui non stiamo facendo una gara con la Lega in cui in premio c'è l'alleanza con il Fn. Oggi ho ascoltato le valutazioni che Marine Le Pen fa sul rapporto con l'Europa e con l'euro e mi sono ritrovata a condividerne molte. Ho avviato con questo movimento dei contatti che mi sembrano interessanti pur mantenendo ciascuno le proprie diversità”.
Farete un gruppo unico a Strasburgo una volta che si saranno chiuse le elezioni?
“Decideremo dopo il voto a quale famiglia europea aderire. Certamente rispetto a singoli temi si può di volta in volta trovare delle sinergie con il Front National”.
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale chiede che l'Italia abbandoni l'euro e torni alla lira?
“Assolutamente sì. Noi non abbiamo una moneta unica, l'euro non è la sintesi delle economie che compongono l'Europa. Abbiamo piuttosto adottato il marco tedesco cambiandogli nome. Questo ha avuto come effetto quello di rafforzare le economie più forti e indebolire quelle più deboli”.
Ci sono delle vie di mezzo tra il rimanere con questo euro e tornare alla lira. Non si può trovare un compromesso? Qualcuno parla di un euro a due velocità...
“Noi arriviamo alla richiesta di uscire dall'euro dopo aver tentato tutte le altre strade. Dopo aver chiesto la revisione dei trattati, dopo aver chiesto un euro che fosse completamente diverso, dopo aver chiesto che all'unione monetaria si accompagnasse anche una unione politica e di regole comuni. Ma abbiamo sempre trovato porte chiuse, non mi sembra che ci sia la disponibilità da parte di chi comanda in Europa di prendere altre strade. Mettendo sul piatto della bilancia stare nell'euro a queste condizioni e stare fuori io voto per la seconda, se non altro perché risparmiamo qualcosa come 60 miliardi di euro l'anno che sono quelli che l'Ue ci costa”.
Chi è che comanda in Europa?
“E' innegabile che la Germania ha un peso preponderante nell'Unione. Lo vediamo in tutte le decisioni prese qui a Bruxelles e lo abbiamo visto quando c'è stata l'introduzione della moneta unica”.
Perché gli Stati mediterranei, ma anche l'Irlanda, non chiedono alla Germania di uscire dall'euro allora?
“Potrebbe accadere, ma la vedo difficile. Di fatto non esiste l'euro senza la Germania. L'euro è tarato su Berlino”.
Secondo lei Renzi riesce a tenere testa alla Merkel?
“Io ho visto un premier che è andato dalla Merkel con la sua riforma del lavoro perché fosse bollinata e approvata. Una cosa che non si è mai vista. Dopo aver dichiarato grandi intenzioni bellicose è andato dalla Cancelliera e le ha detto che avremmo rispettato tutti i trattati. Poi è andato a parlare con la Commissione europea ed è stato liquidato con un sorrisino. E' intollerabile che il nostro premier sia trattato così da delle persone che dovrebbero solo andare a casa e che ci hanno imposto politiche economiche disastrose”.
Martedì è stato da Cameron, sembra che abbia avuto il suo appoggio, no?
“Renzi ha parlato con Cameron e lì, a Londra, ha esaltato i dati sulla disoccupazione inglese, incensando le loro performance economiche. Ha dimenticato però che in Gran Bretagna non c'è l'euro, ma la sterlina. E che c'è una banca centrale che si comporta come tale e non si occupa solo di mantenere sotto controllo l'inflazione”.
Il vostro programma su certi temi coincide con quello di Grillo. Prevede una alleanza con il Movimento 5 Stelle?
“Credo che Grillo prima debba chiarire che cosa vuole fare. Sull'euro ad esempio non si capisce se voglia fare un referendum oppure no. E comunque non mi sembra che i grillini siano disponibili al dialogo”.