giovedì 27 novembre 2014

Salviamo Roma!

- Stabili abbandonati + start up per giovani disoccupati!




da romatoday.it

Blitz di Gioventù Nazionale negli stabili abbandonati a Roma
La scorsa notte i militanti di Gioventù Nazionale hanno affisso degli striscioni su degli immobili abbandonati a Roma, in quanto simboli di spreco e di incuria da parte dello Stato. "Meno stabili abbandonati, più start up per giovani disoccupati" il messaggio lanciato dal movimento giovanile di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. La proposta è quella di trasformare queste strutture in incubatori d'impresa, per combattere il degrado e ridare speranza nell'affrontare l'attuale crisi economica ed occupazionale.
«Nelle ultime settimane - dichiarano i dirigenti del movimento - un sentimento popolare di riscossa sociale sta attraversando finalmente il nostro Paese. Lo dimostrano le numerose manifestazioni di piazza che rivendicano la sacrosanta assegnazione delle case popolari agli italiani che ne hanno diritto. A queste iniziative spontanee Gioventù Nazionale vuole offrire il proprio supporto con una proposta mirata a premiare tutti quei giovani con idee e progetti meritevoli, ma privi dei mezzi per poterle realizzare. Gli incubatori di impresa sono uno strumento che favorisce la nascita e la crescita di nuove aziende attraverso la condivisione di spazi e risorse, la fruizione di servizi specialistici, l'accesso a reti di conoscenze e ambienti destinati all'utilizzo diretto da parte delle imprese. Si tratta di un sistema che ha già dimostrato di funzionare in alcune realtà del Nord Italia ed è arrivato il momento di incentivarlo. Proponiamo dunque che gli enti pubblici proprietari di questi stabili lancino un bando destinato a giovani aspiranti imprenditori e PMI nate da pochi mesi e che i progetti considerati migliori abbiano la possibilità di accedere a questi incubatori ed avviare una startup. Siamo stanchi di vedere persone costrette ad occupare spazi, mandarli meritevolmente avanti, ed essere catalogati come fuori legge. E' ora che lo Stato cominci a fare lo Stato, mettendo questi spazi a disposizione dLa proposta è quella di trasformare queste strutture in incubatori d'impresa, per combattere il degrado e ridare speranza nell'affrontare l'attuale crisi economica ed occupazionale.ella collettività».

giovedì 20 novembre 2014

Obiettivo Europa


OBIETTIVO EUROPA
VERSO UNA NUOVA GUERRA FREDDA?

A 25 anni dalla caduta del muro
un mondo pronto allo scontro e un' Europa divisa

Ore 18:30 / Via delle Terme di Traiano 15/a

mercoledì 12 novembre 2014

Gorrini, quel «top gun» (di Salò) che terrorizzava le Fortezze volanti



da corriere.it

Nell’Aeronautica militare italiana era una specie di leggenda: l’ultimo degli «assi» - e a detta di tanti il migliore - del cielo. Luigi Gorrini, questo il suo nome, si è spento a Piacenza, all’età di 97 anni. Durante la Seconda guerra mondiale abbattè 24 aerei, a sua volta fu abbattuto 5 volte, lanciandosi con il paracadute e restando vivo, nonostante gravi ferite, grazie a circostanze che ebbero del miracoloso. Atterrando su stagni e chiome di alberi che attutirono la violenza dell’impatto.
«Con Salò perché volevo difendere le città dai bombardamenti»
Meglio chiarirlo subito: gli aerei abbattuti erano tutti inglesi e americani, Spitfire, Mustang, Lightning, Fortezze volanti. Perché dopo l’8 settembre Gorrini, senza esitazioni, lasciò la Regia Aeronautica per volare sui caccia della Repubblica Sociale di Salò. Un’adesione spiegata così: «Dopo aver volato per tre anni fianco a fianco con i piloti tedeschi, sulla Manica, in Nord Africa, Grecia, Egitto, Tunisia e - infine - sulla mia patria, avevo fatto amicizia con alcuni di loro... non volevo fare la banderuola, per dire così, e forse sparare sui miei amici tedeschi. Inoltre, volevo proteggere le città del Nord Italia dai bombardamenti indiscriminati, per quanto possibile».
Ufficiale solo dopo la pensione
Gorrini entrò in Aeronautica giovanissimo. Pilota sottufficiale. Ufficiale lo diventò soltanto dopo la pensione, nel 1979. Finita la guerra, era rientrato nei ranghi dell’Aeronautica militare nonostante l’opposizione iniziale del comando alleato, che non aveva dimenticato come l’aviatore italiano pareva aver fatto quasi un fatto personale di quei duelli in cielo contro i caccia di Raf e Air Force. Volando con le insegne di Salò, Gorrini abbattè diversi bombardieri in missione nel Nord Italia. «Inventò» una tecnica di attacco che gli valse l’ammirazione della Luftwaffe dalla quale ricevette anche due Croci di guerra. In sostanza, superava la quota di volo dello stormo avversario per poi buttarsi giù in picchiata a tutta velocità, quasi come un kamikaze, individuando il bersaglio che cercava di colpire avendo a disposizione solo una manciata di secondi. Manovra che terrorizzava i mitraglieri avversari ma che per il pilota era rischiosissima, aumentando il rischio collisione con i bombardieri.
Medaglia d’oro nel 1958
Nel 1958, conflitto finito, dall’Aeronautica - che oggi in una nota «esprime il cordoglio per la morte dell’ultimo grande Asso» - ricevette una medaglia d’oro, unica decorazione concessa a un militare di Salò.

martedì 11 novembre 2014

Gioventù Nazionale. Bliz all’Angelus: “Dopo il Muro di Berlino, giù quello dell’eurocrazia”


Berlino. 9 novembre 1989. Metri cubi di cemento dividono un unico popolo. Quella stessa notte, i berlinesi, scrivono la storia. Mossi da sentimento comune, si riversano per le strade, nemmeno l'esercito riesce a placare la rabbia, l'amore e il coraggio di una comunità che non si arrende. È una terra che vuol vedere riuniti i propri figli. Sembra di vedere quegli uomini, che tra le parole dei pink Floyd in "the wall" abbattono il muro dell'odio. È l'esempio di quelle mani, che oggi vogliamo condividere, per provare a diffondere con entusiasmo la consapevolezza che un popolo unito può vincere ogni battaglia e abbattere ogni muro, anche i più insidiosi, come quelli invisibili delle lobby e dei tecnocrati. Ci vogliono divisi =più facili da controllare. la nostra sfida è riscoprirci uniti e sovrani=impossibili da domare.
"Tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato che cos'è la libertà. E non soltanto questi lupi sono forti in sé stessi, c'è anche il rischio che, un brutto giorno, essi tramettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in un branco. È questo l'incubo dei potenti." Junger

da barbadillo.it
I militanti di Gioventù Nazionale Roma erano presenti all'Angelus in piazza San Pietro per ricordare il ruolo di Giovanni Paolo II nella caduta del Muro di Berlino. I militanti del movimento giovanile di Fratelli d’Italia hanno sventolato bandiere tricolore e srotolato uno striscione recante la scritta "25 anni dopo gli eroi di Berlino, l'Europa reclama ancora libertà". Con questo blitz hanno voluto chiedere a Papa Francesco un impegno per abbattere quelle barriere invisibili che dividono i popoli e le nazioni del continente europeo e per ribadire che un popolo unito può vincere ogni battaglia e abbattere ogni muro, anche i più insidiosi, come quelli invisibili della tecnofinanza e dell'eurocrazia. (com)

martedì 4 novembre 2014

4 novembre, non passa lo straniero!


"Cento anni fa migliaia di italiani, durante la prima Guerra Mondiale, si sacrificarono per scacciare i Potentati Europei che invadevano le nostre Terre.

É passato un secolo ma sembra non essere cambiato nulla, i Paesi europei sono privi di sovranità, succubi delle banche, vittime della tecnofinanza e delle lobbies.
Dobbiamo smettere di essere asserviti alle banche e ai poteri forti, dobbiamo smettere di parlare male senza lottare, senza cercare di creare soluzioni valide e reali per cambiare veramente le cose in Italia. Il 4 Novembre vinciamo l'Europa delle lobbies e cacciamo i banchieri dalla Nostra Terra. " 

Gioventù Nazionale Roma